La robotica educativa nel processo di apprendimento

Gli studenti non dovrebbero avere paura della tecnologia. La robotica educativa può essere utilizzata per migliorare il loro apprendimento.

A causa del costante flusso di progressi nel campo della robotica, ci stiamo rapidamente adattando all’idea dei robot nelle nostre vite quotidiane. Pensa alle complesse procedure mediche semplificate e ai robot che ci aiutano a terminare le nostre faccende quotidiane come passare l’aspirapolvere, lavare i piatti o gustare una tazza di caffè caldo. Non è tutto. Una volta applicato il concetto di robotica all’educazione, puoi cambiare il modo in cui gli studenti apprendono.

I robot possono aiutare i bambini con bisogni speciali a sentirsi a proprio agio in situazioni difficili. Tramite intelligenza artificiale e l’analisi del sentimento un robot può capire gli studenti che sembrano essere angosciati, mettendoli a loro agio avvicinandoli e chiedendo le ragioni del loro disagio.

Alcuni robot sono progettati per essere in grado di aumentare le capacità motorie dei bambini. E allo stesso tempo possono, per esempio, affrontare diversi tipi di movimento chiarendone le loro basi fisiche (legge dell’attrito, legge sui moti, etc). Inoltre tramite i software che mettono a disposizione le case madri i bambini possono imparare a creare dei piccoli script (codici) che “pilotano” il robot.
Attraverso questo, i bambini possono apprendere i concetti di diversi tipi di movimento, avanti e indietro, in senso orario e antiorario. Imparare i concetti basi della programmazione logica, i principi della meccatronica e della robotica. Ma allo stesso tempo attraverso il movimento dei motori, possono apprendere il concetto di attrito, migliorare la coordinazione occhio-mano, il senso dell’equilibrio e migliorare le loro capacità motorie.

I robot possono essere ottimi insegnanti e aiutare gli studenti a migliorare il loro apprendimento. Il fatto che possano ripetere una lezione n-volte li rende super competitivi e altamente performanti anche con bambini con disturbi dell’apprendimento. Di certo non sostituiranno il ruolo degli insegnanti, anzi non devono. Semmai saranno un ulteriore strumento nelle mani degli educatori del futuro.